Faccio una breve analisi, che per deformazione professionale, non mi lascia indifferente. ll fatto che ogni individuo elabori il proprio dolore come è giusto fare per se stesso, non si può polemizzare. La problematica arriva nel momento in cui i media strumentalizzano la situazione per scopi politici e per scopi di cambiamento culturale. Il povero Cecchettin ha accettato di assecondare i politici ed i media di turno per i loro scopi. Questo è da polemizzare. I femminicidi, che in Italia hanno la percentuale più bassa in assoluto rispetto agli altri Paesi nel mondo, è una condizione che va assolutamente combattuta e nulla a riguardo. Combattere questo problema non vuol dire colpevolizzare tutti gli uomini solo perchè tali e non vuol dire insegnare educazione sessuale e sentimentale nelle scuole, per aiutare i bambini a scoprire l'omosessualità. Ma vogliamo parlare di patrircato! Da tutto quello che dice il sig. Cecchettin, non ha bene in mente e non ha ben compreso cosa è il patriarcato, dice cose illogiche, che non hanno nulla a che vedere con il patriarcato appunto. Il fatto che dei malati di mente psicopatici vadano ad uccidere una ragazza o un ragazzo, perchè sia chiaro, di donne che uccidono uomini ce ne sono eccome, non ha nulla a che vedere con il patriarcato. Quindi inizierei a riflettere sulla strumentalizzazione che si sta attuando e non su Cecchettin, che lo usano per i loro comodi. Su Cecchettin rifletterei su altre tipologie di cose, la figlia che fa le lezioncine in diretta TV, dicendo una marea di caxxate, la nonna che guarda caso organizza eventi per vendere il suo libro ed il Gino pilotato che accetta di farsi strumentalizzare senza mai farsi un "mea culpa". Direi che possiamo iniziare a svegliare le nostre coscienze in modo da comprendere ciò che è reale e ciò che non lo è.
Alessandro Concas
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Alex Lawrentis
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